Olbia-Abissola 1-1
Olbia: Crosta; Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Muroni (88’ Pennington), Biancu (88’ Cannas), Vallocchia; Ceter (71’ Calamai), Ogunseye, Ragatzu; a disp.:  Van Der Want, Marson, Pitzalis, Pisano, Vergara, Cusumano, Piredda; all.: Carboni
Albissola: Piccardi; Calcagno, Gargiulo, Nossa, Oliana; Balestrero (65’ Sibilia), Damonte, Oukhadda, Cais, Martignano (51’ Mahrous), Silenzi (88’ Oprut); a disp.: Bambino, Albertoni, Sancinito, Gulli, Raja, , Durante, Bartukovic,  Gibilterra; all. Bellucci;
Arbitro: Giordano di Novara
Reti: 21’ Ogunseye; 82’ Damonte.
Note: corner 5-2; amm.: Iotti, Damonte; rec.: 0/+4’.

Incredibile.
Le rappresentazioni calciofile dell’Olbia di questi ultimi tempi, ricordano molto da vicino le “pugnamonicelliane dell’armata  Brancaleone. Sembriamo, ogni “pugna” che passa, polli, serenamente polli , felici di finire allo spiedo.  Saremmo anche deboli e scalcagnati, ma ce la facciamo sotto anche con quelli meno bravi di noi. Difficile trovare giustificazioni per una gara che avremmo OBBLIGARIAMENTE dovuto Vincere, con almeno 3 gol di scarto.
Invece, nel secondo dei due angoli, due, a loro favore, finiamo allo spiedo come quasi sempre ci capita con qualsiasi avversario e in qualsiasi occasione.
Tralasciando il fatto che, quella staccata di testa di Damonte, era macroscopicamente da censurare, perché il centrocampista biancazzurro si è letteralmente slanciato sulle spalle di Ogunseye, resta il dato di fatto che, sui calci piazzati, polli, fortissimamente polli eravamo con Filippi, e polli forsennatamente restiamo con Carboni. Viste le nostre ormai consolidate incapacità di mantenere un risultato con il minimo scarto e, vista la acclarata incapacità, di sfruttare le occasioni che creiamo (oggi ben 4 nel primo tempo: Cotali di testa; Ogun con un quasi eurogol dal limite; Biancu con un buon destro parato da Piccardi; e tre nette nella ripresa, Ragatzu mancino fuori di poco, Ceter una alta di destro l’altra sbilenca di testa), non si capisce come mai non riusciamo a migliorare quei piccoli-grandi particolari che, nell’economia di una partita, fanno la differenza. Oltre ai piazzamenti “brancaleoniani” negli angoli e nei piazzati, come mai non ci curano i rinvii di Crosta. Oggi non ne ha azzeccato uno che uno, finendo per dare quasi sempre la rimessa agli avversari e, molto più spesso, calciando fuori. Davvero difficile trovare giustificazioni in questa moria di speranze che stanno falcidiando anche il più paziente dei tifosi. Siamo messi molto male. Negli undici campionati di serie C del nuovo millennio, una sola volta ci era capitata la stessa sorte di questo nostro povero oggi. Anche nella stagione 2005-06, dopo 19 giornate avevamo 15 punti, come oggi, e quasi lo stesso andazzo nei gol (17 segnati e 27 subiti allora, rispetto ai 18/29 di oggi). Sperando che non accada, ricordo solo che in quella stagione finimmo penultimi salvandoci per il rotto della cuffia andando a pareggiare (1-1) ad Jesolo dopo che all’andata dei playout avevamo vinto per 2-1. Erano quelli i tempi dell’ultima fase di Putzu, prima dell’avvento di Rusconi e, per chi ricorda le nostre vicissitudine, erano tempi di grande difficoltà e di condizioni grame e complicate. Oggi tutto dovrebbe essere diverso, quantomeno sotto l’aspetto societario e delle prospettive. Eppure, continuiamo ad essere nelle pesti di una situazione allucinante. Sono 10 giornate consecutive che non vinciamo.
E non possiamo certo blaterale la giustificazione del crapulone Brancaleone che, ad ogni rovescio, spiegava come “Non mia è la colpa, ma della mala bestia!

Qui, nelle cose di calcio, non c’è bestia che tenga.
Noi siamo prima causa dei nostri mali e, solo noi possiamo porci rimedio. La sosta festaiola, arriva al momento giusto e, detto con tutta la cautela del caso, non deve andare sprecata. Troppe cose non vanno come dovrebbero. il roster va rinforzato, con gente d’esperienza e di peso tecnico. Non possiamo vegetare in questo modo deprimente. Non lo meritano i ragazzi, non lo merita la società, non lo meritiamo noi tifosi della maglia amata. In questi giorni, provvederò a pubblicare dati, cifre e riferimenti di questa disgraziata stagione. Per ora basti ricordare che l’anno 2018 si chiude con 31 punti in 36 gare complessive, ma mentre nello spezzone della scorsa stagione, pur soffrendo le pene dell’inferno, viaggiavamo con una media di 1 punto a partita, oggi siamo a 0,78 punti a partita che, se tanto mi da tanto, danno una proiezione di 30 punti a fine campionato… insomma: Si salvi chi può!

Buon anno a Tutti, sempre e solo Forza Olbia, sperando che il mio imperituro augurio di Ad Majora, porti un 2019 meno gramo e squallido (calcisticamente parlando) di quello appena concluso.

Simprie

P.S.: Non sono uno che abusa nel lamentarsi degli arbitri, ma oggi in tre occasioni l’arbitro di Novara (cittadina notoriamente più prossima ad Albissola che non a Terranoa) mi ha lasciato semplicemente di stucco. La prima non intervenendo, al 18’36’’ quando Gargiulo ha steso con una gomitata Pinna ed ha fatto proseguire una potenziale pericolosa ripartenza dei liguri, lasciando il nostro “trottolino” steso sul rettangolo di gioco; la seconda sul loro gol che, così come ho detto sopra, ho visto e rivisto (fatelo anche voi negli highligth) come Damonte abbia letteralmente “cavalcato” RobertOne. Infine al 90’ quando Piccardi ha “pranciato” il povero Cannas, passandogli sopra come un Tir, pur di respingere il pallone. In tutti questi “reati” regolamentari, il signor Giordano non ha battuto ciglio.

Che dire? Buon anno anche lui, sperando che il prossimo, l’anno che arriva sia meno ricco di “sviste” a senso unico, soprattutto quando riprenderà a dirigere le nostre gare.

Il Gol irregolare di Damonte L’atterramento di Cannas