ProVercelli-Olbia 1-1
Pro Vercelli (4-4-1-1): Nobile; Berra, Tedeschi, Milesi, Mammarella; Azzi (61’ Gerbi), Bellemo, Sangiorgi (81’ Schiavon), M. Gatto (76’ Iezzi); Foglia (46’ Germano); Morra (46’ L. Gatto). A disp: Moschin ,Rovei, Rosso, Mal, P. Grillo, A. Grillo, Pezzardi. All: Grieco
Olbia (4-3-1-2): Crosta; Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Biancu (58’ Pisano), Muroni (81’ Calamai), Pennington (81’ Piredda); Ragatzu (61’ Vallocchia); Ogunseye, Ceter. A disp: Van Der Want, Marson, Pitzalis, Vergara, Cusumano, Cannas. All: Carboni
Arbitro: Nicolò Marini di Trieste
Reti: 4’ Ogunseye; 61’ Gerbi
Note: corner 6-4 per Pro; al 72’ espulso Gerbi per rosso diretto; amm. Muroni, Pennington, Cotali, L. Gatto, Pisano; rec.: 0/+5’.
“Donzi Mossu, est nemigu ‘ei su famine!”
Buono il punto, discreta la prestazione ma, probabilmente, abbiamo sprecato un’occasione più unica che rara per uscire, in una maniera clamorosa e scoppiettante, dal tunnel nel quale restiamo imprigionati da 11 gare, undici. Peccato, perché stavolta c’eravamo quasi. Vicini alla meta.
Carboni decide finalmente di giocare la carta della “trazione anteriore” nonostante l’avversario, nonostante la depressione oggettiva dei suoi ragazzi, perché finora tutti i tentativi di giocarsela per non prenderle, non hanno funzionato. Ci va di lusso da subito, perché Cotali serve un assist prezioso per RobertOne che, stavolta, non si fa pregare. Zero per loro ed Uno per noi, con il Piola ammutolito dalla nostra scudisciata. Nel primo tempo non soffriamo quasi mai, applichiamo come mai prima d’ora la puntigliosa tattica del fuorigioco e loro (con Morra, Azzi, egli altri sostituti) ci cascano appieno. Grieco corre subito ai ripari e cambia giusto la parte avanzata del suo squadrone e, nel primo quarto d’ora, siamo in difficoltà. Al 54’ ci salva la traversa su un destro di Germano; alla fine, dopo un’infinità serie di piazzati e calci d’angolo, capitoliamo con un tapin di Gerbi, nell’area piccola di un incolpevole Crosta. Sembra mettersi molto male, fino a quando, proprio l’autore del pareggio piemontese, non si trattiene su un fallo a gioco fermo su Iotti. Rosso diretto e la gara si trasforma. Nella bruma più o meno fitta del rettangolo di gioco, l’Olbia prende il pallino e sembra potercela fare a ribaltare nuovamente il risultato. Costruiamo poco, anche perché siamo diventati pavidi e inconcludenti nel mestiere di gestire i corner e i piazzati. Siamo rimasti al palo ma, comunque, smettiamo di prenderle ad ogni occasione. Certamente è questa la strada giusta, perché Muroni, in squadra non può mancare anche se avesse la dissenteria, perché Pennington è un motorino sempre al posto giusto, che aiuta e consente persino a Biancu di rigenerarsi con uno scarico di responsabilità. Davanti poi, abbiamo costretto la Pro, a mantenere fissala coppia dei centrali e gli stessi esterni bassi, per evitare di dare troppi spazi a Ceter (buono il lavoro sporco, ma da lui tutti ci aspettiamo di meglio, molto di più) e RobertONE che, da parte sua, sta ritrovando al momento giusto, la forza e convinzione dello scorso anno. In difesa, come detto, siamo stati attenti, molto meno polli che in recenti occasioni, e davvero abbiamo concesso poco ad una squadra che è, con merito, una delle pretendenti più accreditate alla promozione. Chiudiamo male il girone di andata, con appena 15 punti (anche se dobbiamo recuperare la gara col Siena), che di fatto sono il risultato peggiore delle ultime 3 stagioni di C, nella gestione Marino. Prima della sosta di inizio anno, domenica abbiamo da sfruttare la “chiave di volta” del nostro futuro prossimo. Si ricomincia con Albissola, al Nespoli, in un duello importante per non restare invischiati nelle sabbie mobili, nel baratro di fondo classifica. Adesso, urgono i tre punti, poi con intelligenza dovremmo tuffarci nel mercato per rinforzare un organico che, a nostro avviso, in Difesa e Centrocampo necessitiamo di importanti rinforzi.
Dopo un Natale, calcisticamente amaro e triste, abbiamo preso una boccata d’ossigeno a Santo Stefano. La speranza, nient’affatto scontata, è che si riesca a passare un capodanno col botto e con il sorriso che, in fondo, tutti (i nostri ragazzi per primi) meritiamo.
Ed Allora…
Ad Majora Piseddos, nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie.