A vederlo muoversi tra gli arnesi del mestiere e le sacche dei suoi ragazzi nessuno potrebbe dire che Giorgio Groza, sia approdato nel “magazzino” delle bianche meringhe terranovesi, dalla celebre e tenebrosa terrena del principe dei Vampiri. Sorride poco, Giorgio il rumeno, lavora tanto, Giorgio e sempre con la disponibilità e il piacere di condividere una comunità di giovani atleti che, giocando, hanno l’opportunità di fare una delle più belle ed invidiate professioni moderne. Il gioco del pallone, anche per Giorgio si è tinto di fango e disperazione quel mattino di martedì 19 novembre, quando arrivato al Nespoli ha visto lo sfacelo e la distruzione nel suo luogo di lavoro. Ha provveduto a chiamare Lucio e Adolfo, per spiegare, più che a parole, con asciutti e semplici gesti, quella cosa tremenda che, né asciutta né semplice, era caduta dal cielo. Per tutti, per molti persino luttuosa e tragicamente crudele, per il Nespoli ed il suo lavoro quotidiano un disastro. Ha parlato poco, ha visto il da farsi, e si è rimboccato le maniche il magazziniere bianco. E da quel momento non si è più fermato, dando il suo esempio anche quando non pochi tra volontari, tifosi ed atleti hanno pensato bene di fornire il loro contributo per ripulire dalla mota e dell’acqua assassina il Nespoli e le sue pertinenze. Nella foto con il carrello delle maglie infangate non si vede il suo viso, ma le mani ed il cuore che spinge fuori dal campo il diavolo del fango sono le sue. Giorgio, non da qualche mese, è entrato nel cuore dell’Olbia calcio. Gli sono bastati da subito pochi gesti e tanto lavoro, per farsi voler bene ed apprezzare da tutti. Ma queste giornate di inferno lo hanno fatto entrare, a buon diritto, nella nuova storia di una società che, senza le colonne portanti di operatori umili e sereni come lui, non potrebbe neppure pensare di bucare l’orizzonte delle sue legittime ambizioni sportive. Quell’umile e sereno uomo approdato ad Olbia dalla tenebrose e indecifrabile terra del principe dei vampiri, con il disastro del lunedì 18, è diventato il nostro Angelo del Fango. Senza clamori e senza proclami. Anche, Anzi soprattutto grazie a Lui al Nespoli è ritornato il sole.
Simprie.