Anziolavinio-Olbia 2-1
Anziolavinio (4-4-2): Rizzaro; Succi, Petricca, Fioravanti, Ugolini; F. Cardoni (58’ Fedeli), Nanni, Guida, Angeletti; Massella (80’ R. Cardoni), Selva (89’ Lauri). A disp. Colarieti, Manetta, Di Dionisio, Lo Pinto, Drago, Bianchini. All. Chiappara
Olbia (4-2-3-1): Ruggiu; Abachisti, Peana, Varrucciu , Malesa; Di Gennaro, Simeoni (63’ Pala); Kozely (86’ Aloia), Gallon, Molino (80’ Pintus); Pozzebon. A disp. Depperu, Melino, Farina, Asole, Doddo, Taras. All. Giorico
Arbitro: Amabile di Vicenza
Reti: 51’ Angeletti, 64’Massella, 86’ Pozzebon
Note: Spettatori 300 circa. Espulsi al 40’ st Succi per doppia ammonizione. Ammoniti: Angeletti, Fioravanti, Lauri, Selva, Malesa,Di Gennaro, Molino. Angoli: 5-4. Recupero pt 2’, st 4’
Ha da passà a nuttata!
…Azz, ma quanto è lunga. Chiarito che questa volta, con un briciolo di volontà e, perché no, appena appena di fortuna, l’avremmo anche dovuta scampare, non possiamo davvero andare a letto ed attendere domani come se tutto possa tornare al punto laddove ci eravamo lasciati. In un torneo molle e moscio, e perciò più complicato, nel quale nessuno sembra avere la forza straripante di chi parte per vincere staccando tutti, noi siamo ancora lì dopo un poker da tregenda. Ma è solo un dato statistico, perchè la classifica è data da numeri storici che, ora come ora, colorano solo in nero il nostro prossimo immediato futuro. Dopo 4 gare, dove a fronte di 12 punti a disposizione ne abbiamo perso 11, esattamente come i gol subiti da una difesa che, improvvisamente, è diventata di margarina. Stiamo pagando a carissimo prezzo, la vendetta del tempo dopo la stramaledetta gara con Lupa, quando in mezzo al caotico incedere degli eventi abbiamo risposto mandando il sangue al cervello e le coronarie in tilt. Abbiamo migliorato nella disciplina, ma anche qui paghiamo i guasti ereditati dalla prima fetta di torneo, perché anche domenica perdiamo Di Gennaro per la quarta ammonizione e Molino finisce in diffida a far compagnia ad Aloia, Kozzely a Gallon, a dimostrazione che noi due formazioni uguali di fila non saremmo in grado di schierarle per chissà quanto tempo. E domenica con Terracina avremo gli stessi problemi del Latte Dolce ed Anzio, visto che ormai è chiaro che paghiamo pedaggio eccessivo di handicap difensivi e che gli altri non ci perdonano nulla. Ad Anzio, in condizioni normali, finiva 0-0 con qualche recriminazione da parte nostra, viste le occasioni ed i pali colpiti. Ma è bastata una punizione nient’affatto trascendentale, la consueta disattenzione di troppo (una valutazione sbagliata, succede a quell’età) ed un tiro pressoché innocuo è diventato gol, ed il promontorio portodanzese è diventato un Himalaya impossibile da scalare con il nostro humor attualmente surgelato. Ed alla fine a noi non resta che la consueta litania di queste domeniche, quella del riconoscere i meriti degli altri ed elencare i nostri difetti. Ma da questo tunnel si deve uscire. Costi quel che costi. E questo deve avvenire prima che sia dicembre. Il mercato invernale serve per fare ratoppi o migliorare il vestito, ma prima Noi dobbiamo svegliarci, perchè tutti siamo convinti che non possiamo essere quelli di queste ultime gare. Non meritiamo, non meritate, le impressioni negative che stiamo registrando. Ma tocca anche a voi, darVi una mano, a tutti nessuno escluso. I sintomi di ripresa, a ben vedere, si sono evidenziati anche in questa gara e domenica il Terracina si scordi pure di fare una passeggiata, perché il gruppo è solido e la “sbronza da trans agonistica” sta completando i suoi effetti. Chissà che davvero contro un’altra corazzata annunziata alla vigilia del torneo come schiacciasassi, e che manco a dirlo ha ripreso imperioso il suo volo nelle alte vette, raggiungendoci al terzo posto, non ricominci anche la nostra scalata dell’Himalya. Insomma, bando alla depressione ed alla malinconia, rinserriamo le fila e passate serena ‘a nuttata, perché il sole appena dietro Tavolara, fa capolino ogni mattina. E non se ne dimentica mai.
C’è sempre, tutti i giorni anche per la nostra Olbia bella, da 108 anni a questa parte.
Curagju Terranoa!
Simprie