Per ottenere ciò che vuoi,
smetti di fare ciò che non funziona.

Olbia-Livorno 1-0
Olbia: Montaperto, Pinna, Dametto, Miceli, Cotali, Muroni, Geroni, Piredda (74′ Tetteh), Cossu (90′ Auriemma), miceliCapello (61′ Ragatzu), Kouko. A disp.: Deiana F., Van Der Want, Pisano, Murgia, Russu, Scanu, Senesi, Quaranta. All.: Michele Mignani.
Livorno: Mazzoni, Toninelli (19′ Rossini), Gasbarro, Luci, Lambrughi, Ferchichi, Maritato, Morelli, Borghese (88′ Murilo), Venitucci, Giandonato (71′ Marchi). A disp.: Falcone, Borghese, Bergvold, Gemmi, Dell’Agnello, Folegnani. Allenatore Claudio Foscarini.
Arbitro: Signor Meleleo coadiuvato dagli assistenti Zingrillo e Moro.
Rete: 87′ Mirko Miceli
Note: corner 6-3 per Olbia; Spettatori 1650 Amm.: Giandonato, Piredda, Borghese, Cossu; Rec.: 1′ + 5′.

Un altro sole, quando viene sera sta colorando l’anima mia….
Se la metà da raggiungere è la felicità, il viaggio che si compie è sempre conveniente. E volesse il cielo che sempre, e dico sempre, ci capiti di trovare squadre che, nel nostro sentire comune riteniamo più forti di noi. L’Olbia di oggi è stata la bella copia di quella brutta di domenica a Tivoli. Tutto quel che c’era da fare bene, stavolta è stato fatto ancora meglio.
Come se in settimana avessimo fatto visita ad un medico di campagna, di quelli che quando ti auscultano riescono persino a darti la cura adatta ai tuoi mali: -Dica 33! E tu, docile a ripetere: “33”… e capita persino che, forse anche per questo, dopo 33 anni abbiamo rivinto contro i nostri fortissimi avversari.
Non c’è nessun metodo che garantisca la vittoria: oltre che osare sempre e (medicina efficace) errori da non commettere.
E questo pomeriggio nel nostro meraviglioso scenario (terreno di gioco stupendo, spalti sempre più degni di questa grande squadra, concentrazione a mille) i Mignani boys sono stati esemplari nel non concedere neanche una, una che una chance ai più titolati avversari.

Cinque occasioni nette per noi (con una traversa alta, un palo netto ed una prodezza di Mazzoni) nulla, ma proprio nulla e fruscia per loro.
L’Olbia che amiamo è questa, mai superba e mai prona, sempre pronta a giocarsela alla pari. In questa prima fase del campionato non sempre siamo stati in grado di dimostrare il nostro vero valore, oggi siamo stati in grado di spiegarlo a tutti, a noi in primis.
Siamo stati bravi, soprattutto nella ripresa ad aumentare i ritmi di quel palleggio che, continuo a pensarla così, alle volte diventa problematicamente stucchevole. Il possesso palla fine a se stesso (un po’ la parte che è toccata oggi alle comparse di Foscarini) è una immagine stinta e mai esaltante del gioco del calcio. Le accelerazioni e i cambi di campo (Cossu-Piredda-Geroni e Muroni nei secondi 45’ l’hanno fatto con continuità) rendono anche il nostro fraseggio qualcosa di divinamente aggraziato.
E quando, come con l’ennesimo assist del principe Andrea di Fonsarda, Mirko l’incoronato ha deciso di saldare il conto con la malasorte, inzuccando la palla regina del nostro orgasmo, tutto è stato semplicemente celeste, così celeste da restituire a me (she’s my baby) ed a tutti i tifosi bianchi la nostra “amata” baby.

Bello, bello, bello! Noi sappiamo bene che del “doman non v’è certezza”, ma d’ora in poi dobbiamo mantener questo coraggio di… saper vincere. Se fino ieri eravamo tra quelli che osavano lottare, oggi abbiamo il diritto di esser tra quelli che osano vincere. Sempre.
Perché la squadra, imperfetta e difettosa in qualche ingranaggio quanto si vuole, è comunque un pezzo solido e degno di farsi rispettare con chiunque. Siete un gruppo affiatato, avete classe e piedi buoni… Non siete inferiori a Nessuno.

La vittoria nutre la fiducia e la fiducia nutre la vittoria.
Però adesso, non vi azzardate a fermarVi…. Ad Majora Ragazzi…ora e sempre OlèOlbiaOlè
Simprie