Muravera-Olbia 1-2
Muravera: Arrus, Baone, Contu, Chessa, Sogus, Vignati, Cotza (86′ Porru), Satta, Nurchi, Dessena, Mesina; a disp.: Galasso, Cappai, Massessi, Tamba, Monni, Vercelli, Zugliani, Concas; all. Piras.
Olbia: Ciotti,Pinna, Cotali, Geroni, Dametto, Miceli, Cossu (88′ Cacciotti), Gallo (64′ Malesa), Coloritti, Formuso (64′ Molino), Mastinu; a disp.: Van Der Want, Steri, Negrean, De Angeli, Aloia, Riehle. All. Mignani.
Arbitro: Pragliola di Terni
Reti: 49′ Mastinu su rg; 56′ Sogus; 86′ Jacopo Malesa
Note: Espulso al 54′ l’allenatore Piras; Ammoniti: Pinna, Vignati (diffidato non gioca la prossima con Rieti), Arrus (diffidato non gioca la prossima con Rieti), Nurchi (diffidato non gioca la prossima con Rieti), Gallo (diffidato non gioca la prossima con Astrea).
Il calcio è per un terzo risultato, per due terzi chiacchiere.
E, per quel che riguarda questo esaltante finale di campionato, in troppi (al bar dello sport)avevamo bevuto le parole in libertà che davano tutto per scritto, tutto per consolidato e tutto scontato.
Con l’Olbia, snobbata, “pronosticata” fuori da qualsiasi prospettiva di playoff o promozione.
La verità è che il campo è sempre sincero; cambia solo il tipo di sincerità!
E queste ultime domeniche (questa in particolar modo) ha detto con chiarezza che, nel pallottoliere del futuro, l’Olbia c’è e che ha tutto per rimanerCi.
Da quando è arrivato Mignani (mammamia quanto ha tardato a decidersi Marino!) l’Olbiacalcio ha fatto suo il motto di mio nonno (la mia guida maestra): ”Non è mai tardi, se non guardi che ora è!”
Ed in effetti i bianchi si sono tuffati, senza tabelle o tempi prefissati, ma con il lavoro e col cuore in quel futuro che, meglio ricordarlo, non è mai come è sempre stato.
L’Olbia di Mignani gioca solo per raggiungere il successo, non per paura di perderlo.
Per questo, vada come vada, anche il nostro Domani sarà come mai è stato finora.
E, giusto per non farci mancare niente, godiamoci l’Oggi che ci dice Che siamo nei playoff!
L’abbiamo detto e lo ripetiamo, la programmazione ed il lavoro alla lunga pagano; se poi il saldo arriva ancora prima di subito, non saremo noi a lamentarcene.
Tutto torna, ma niente si somiglia.
E anche l’Olbia di Muravera è stata un’altra Olbia, finora mai vista.
Ci mancavano Caboni, Piredda e Carboni (di sicuro la più complicata e duratura delle nostre assenze). Il ragazzo esordiente che lo ha sostituito non è andato male, ha fatto un paratone su Nurchi, ma a nostro avviso non è stato impeccabile nel gol subito. E questo avrebbe potuto costarci caro; ma finalmente anche per noi la dea bendata (con l’aiuto di Malesa) ha smesso di essere beffarda.
Se si possiede il pettine, succede che tutti i nodi ci arrivino.
E, magari anche troppo lentamente (di sicuro, non abbiamo poi così tanta fretta), abbiamo imboccato la strada giusta. A noi tocca solo vincere, tutto quel è possibile. Agli altri (i nostri avversari) il compito di non fermarsi mai. Non sarà facile per noi (e lo sappiamo) ma probabilmente sarà ancora più complicato per loro (e lo stanno scoprendo in maniera piuttosto problematica).
Per il resto Mastinu e compagni sanno che sulla strada del successo non c’è alcun limite di velocità e noi, a questi ritmi accelerati, ci stiamo divertendo. E molto.
Non era semplice vincere, con un Muravera quadrato e ben disposto che, oggi come a Grosseto domenica scorsa, ha mostrato quanto bugiarda sia la classifica che lo relega a un di presso dal baratro. E domenica in quel di Rieti ci arrivano con le ossa rotte, visto che per via delle ammonizioni ai diffidati gli mancheranno tre pedine importantissime dei suoi non tanti titolari (attualmente ha solo 19 giocatori disponibili, quindi 16 per domenica).
Per noi, allo stato dell’arte, restano i problemi conosciuti.
Qualcosa da correggere, non è troppo da correggere.
La difficoltà sotto rete, la carenza di bomber d’area, cui (a dirla tutta) abbiamo saputo sopperire con una ritrovata solidità difensiva che, grazie anche alle buone opzioni tra i pali (è andato bene persino Steri!), non corriamo il rischio di poter smarrire.
Insomma se anche segniamo col contagocce, decisivo diventa non subire gol.
E così, giunti a 8 passi dalla fine, non dobbiamo smarrire la serenità e le sicurezze riconquistate, perché il calcio sarà pure una lotteria, ma è anche come uno specchio che ti sorride, solo se gli sorridi.
Come ha fatto col nostro Jacopo da Telti, un professionista di grande spessore che, questo pomeriggio, non ha solo sorriso alle sue 110 candeline in maglia bianca, ma è diventato parte integrante di questa Nuova Olbiacalcio.
Il senso della Storia si acquista facendone un po’.
E Malesa (soprattutto lui) quest’oggi ha scritto parte della Nostra Storia futura. Per questo siamo e rimaniamo Felici, comunque vada….
….Oggi è il primo giorno del nostro futuro. E dovrà esserlo anche Domani e poi di domani…
Ad majora Ragazzi, Ora e Per Sempre OlèOLBIAolÉ,
Simprie.