Castiadas-Olbia 3-3
Castiadas: Pioli, Cecconello, Tuniz, Daleno, Porcu, Rais, Usai S., Mituku (46’ Anedda), Oliveira, Melis, Caraccio; all.: Mereu; a disp.: Zanin, Piras, Pinna, Usai A., D’Adamo , Migoni, Finizio, Orrù
Olbia: Deiana, Cacciotti, Doddo, Steri, Dametto, Miceli, Cossu, Gallo (46’ Vispo, dal 73’ Riehle), Aloia (60′ Caboni), Geroni, Mastinu; all.: Mignani; a disp.: Van Der Want, Malesa, De Angeli, Formuso, Falasca.
Arbitro: Marcenaro di Genova
Reti: 8’ e 20’ Alessandro Aloia, 24’ Cossu; 69’ Daleno, 79’ e 86’ Oliveira entrambi su rigore
Note: amm. Cossu, Gallo, Porcu. Rec.: 0’ e 5’
Ala fine, abbiamo sperato venissero fuori le telecamere nascoste con il più classico degli spot: “Sorridi, sei su Scherzi a Parte!”. Sembrava tutto una finta, anche quelle brutte maglie nere. Invece no, non era uno scherzo. E perciò e fino all’ultimo il fiele amaro dei nostri incubi da Derby, lo abbiamo ingurgitato tutto.

una due
nelle immagini i due rigori di Oliveira

Quando (tanto tempo fa) eravamo ragazzi, alla fine di una gara come questa dell’Annunziata di Castiadas, per farci sbollire la rabbia, gli anziani ci dicevano: “il bello del calcio è anche questo, visto che in 90’ succede anche tutto ciò che non ti aspetti”. Adesso che tocca a noi l’età vetusta e il senno della esperienza, continuiamo a non capire ed ad incazzarci ancora di più, questa stramaledetta verità. Succede, è vero che succede, ma porca miseria, sempre a noi tocca il.. “cetriolo”?
A volerle ascoltare ci sono comunque delle spiegazioni e delle motivazioni per cui abbiamo buttato all’aria due punti che, con qualche attenzione in più, sarebbero stati nel nostro piccolo fortino della classifica. Ma a tutto quel che ci viene detto a bocce ferme dopo la partita (infortuni a Vispo e Cossu, due rigori, una difesa così e così etc.etc.) preferiamo la sfrontatezza dei silenzi, delle cose che spesso non si ha il coraggio di dire. Anche se, la più importante di queste, l’ha accennata proprio Mignani e noi siamo perfettamente d’accordo con lui: il Castiadas è una gran bella squadra e Mereu, grazie anche a una serie di innesti di spessore, sta facendo proprio un bel lavoro.
E in mezzo alla nostra rabbia, una volta tanto, ci è piaciuto sentire tanta gente felice e tanti ragazzi esultare in tribuna, per la l’impresa dei verdi-bianconeri. Cionondimeno, se fossimo stati anche solo l’ombra dell’Olbia che sulla carta sappiamo di essere, non possiamo farci rimontare da polli per l’ennesima volta.
Ricordate lo scorso anno con Budoni? …3-3 con recupero al 94’ di Fontanella. Ed con Arzachena?…come oggi, 3-0 nel primo tempo e 3-3 finale. La spiegazione di questa sindrome è, a mio modesto avviso, nel fatto che noi affrontiamo i Derby come fossero una dimostrazione accademica di moduli, schemi e tecniche pallonare. Prendo a prestito un giudizio di Gavino Manueddu, un ex terzino degli anni settanta oltreché amico di antica data, il quale, a fine gara con la Torres, mi ha suggerito: “Ha vinto l’unica squadra che ha giocato il Derby, mettendo il cuore e le gambe; noi abbiamo fatto solo le comparse”.

Forse non è esattamente così, perché i ragazzi ci mettono il cuore, ma al cospetto degli avversari spesso sembriamo molli, se non evanescenti. Probabilmente anche il pari di oggi è frutto di questo malinteso, sicuramente non voluto, senso di superiorità. Davvero poco conta, avere anche stelle di prima grandezza nel nostro roster, perché anche il sommo cantore ci ammoniva con stile e fermezza che spesso “dai diamanti non nasce niente…” con quel che segue.aloia
In questi ultimi anni i Derby, per noi, sono stati quasi sempre la mortificazione delle pur timide certezze e delle nostre speranze. E, visto che siamo ancora in tempo, attrezziamoci subito.
Domenica arriva la Nuorese, con cui non caviamo un ragno dal buco da troppo tempo, quest’anno ci hanno mazzolato all’inglese (2-0), lo scorso anno al Nespoli ci andò persino peggio, visto che ci propinarono il 4-3 al 95’ dopo che Molino si inventò tre perle per provare a chiudere la nostra pratica. Insomma anche quando facciamo tre gol non basta per vincere.


Ripartiamo da Aloia

Ed allora, magari si può cominciare con il lasciare dentro il campo per tutti i 90’ l’unica arma micidiale che abbiamo a disposizione dentro l’area avversaria. La scorsa settimana avevamo ipotizzato con qualche presunzione Aloia (snobbato da Biagioni durante le sue gerenze) titolare inamovibile al centro del reparto offensivo, anche perché è l’unico giocatore con queste caratteristiche. La sua doppietta, persino il modo come è riuscito a “rapinarla” sono esattamente quelle cose che per troppe domeniche ci è mancato. Eppoi: che arrivino presto gli altri rinforzi under, perché di troppa sufficienza in questi meccanismi della squadra, si può ancora morire…di noia.
Sportivamente parlando, ad Majora Ragazzi e sempre OlèOLBIAOlè.
Simprie