RAGAZZI NON FATE SCHERZI: STAVOLTA TOCCA A NOI

DERBY97 Yes we can: l’Olbia si fa grande e Palumbo è il suo profeta. Non per i gol, non per quel suo pressing asfissiante che, ormai, mantiene per tutti i 90’. No, lui è il profeta del sorriso. Per lui parlano i compagni: “è il più forte attaccante che io abbia visto, e non parlo solo di C2” dice Luca Castricato. “Se mi permette- annuisce Movilli- le dico che è una vergogna che uno come Palumbo giochi in C2.” Ma lui non s’avvede della meraviglia di chi ammira le sue meraviglie. Lui ha sempre il sorriso di chi si diverte giocando e di chi, con l’umiltà e la forza dei grandi, ha un sorriso per ogni circostanza.

Cominciai così la mia cronaca, quel 9 marzo 2008, per quel memorabile 2-0 alla Torres nel Derby numero 97. Da allora non abbiamo più vinto (nei campionati di eccellenza e D solo un pari (0-0 a sassari nel 2011) e 4 sconfitte, l’ultima quella dell’andata per 2-1 all’Acquedotto.

Il clima precedente la vigilia di quel bellissimo match che tutti noi ricordiamo con grande piacere, non solo per la vittoria, ma per il gran gioco espresso dai nostri, è molto simile a quello che in casa bianca di vive in queste giornate. Quantomeno per noi. Anche allora eravamo con il vento in poppa, dopo il brutto periodo di Pochesci in panchina (con la sua guida nell’andata disputammo, al di là del risultato, probabilmente il più brutto Derby della nostra storia). In panchina quel giorno avevamo Puccica, arrivato a Dicembre per un salvataggio davvero storico. E l’Olbia giocava un calcio bellissimo, veloce ed unico nel suo genere. Di quel giorno oltre al mio incipit sul Giornale di Sardegna, voglio ricordare anche i tabellini nei quali potrete ritrovare due attori (El Kamch e Caboni, a parti invertite, mentre Daniele, il nostro capitano, allora con la Torres, non c’è per indisponibilità), probabilmente protagonisti importanti anche in questa ennesima sfida dell’Epifania 2016:

Olbia (3-4-3): Facchin; Gilardi, Movilli, Cirina; Testa, Soro, El Kamch (86’ Vetrugno) Sussi; Iazzetta (61’ L. Castricato), Volpe (71’ Campana), Palumbo. A disp.: Casini, A. Castricato, De Luisi, Amodeo. All.: Puccica.
Torres (4-4-2): Secchi; Molino, Furiani, Lizzori, Cabeccia; Massaro (46’ Carlet), Pinna, Sogus, Cerchi (69’ Iadaresta); Frau, Federici (56’ Ottonello). A Disp.: Deliperi, Ceriani, Mascia, Caboni. All.: Foschi.

Adesso, con il nuovo corso di Marino, l’Olbia rivive una sua nuova splendida primavera sportiva. Seppur a piccoli passi, l’incedere della passione pallonara in casa Bianca sta diventando un piccolo tsunami adrenalinico: uno Tusnami-Marino (perdonateci il gioco di parole).
Domenica, per esempio una trentina di ragazzi hanno assistito ed  incitato i loro beniamini al campo Basa nella seduta mattutina dell’allenamento. Non accadeva da tempo immemore. Con il Budoni eravamo mille, anche questo è un piccolo record, di questi tempi. Domani alla Befana saremo alcune decine e decine in più, nonostante il Prefetto, nonostante l’ennesimo sgarbo a questa città, nonostante l’olbietta ed i suoi primattori (Andrea Cossu su tutti) così tanto ridicolizzati da siti che, purtroppo, spesso abbandonano il tradizionale e simpatico lazzo turritano per scivolare nella becera provocazione intimidatoria.
Saremo in tanti e comunque vada, sarà uno spettacolo. Come lo è sempre stato il Derby tra le due eterne contendenti alla supremazia del calcio nel nord sardegna. Alla fine, di ogni puntata, quello che rimane sono proprio le sensazioni uniche che una partita di calcio ti può dare.
Ed Olbia-Torres è unica anche in questo, ad Olbia come a Sassari.

Perché Torres-Olbia è il vero derby del calcio sardo, l’unico che può vantare due squadre centenarie. In tutti i sensi, sia perché ai 112 anni dei rossoblù, si raffrontano 110 della nostra signora Bianca. Sia perché, nessuna sfida tra squadre sarde è mai arrivata ad un numero così alto di confronti, per l’appunto sono 103 i derby fin qui disputati. Nello specifico dal 1924 ad oggi sono state giocate 56 gare di campionato o tornei assimilabili, 28 all’Acquedotto e 28 in Olbia; 24 le gare Coppa Italia, 23 le amichevoli (l’ultima nel 2013).

La prima “singolar tenzone” si ha nel Torneo Sardegna del ‘24, quando la Torres allenata da Aldo Sussarello, al termine di un doppio “drammatico” confronto viene eliminata dall’Olbia protagonista col Cagliari nella finale. Quell’Olbia con Gabriel in porta, Peppino Sircana capitano e Picciaredda in difesa vinse 3-1 a Sassari, forse (si tratta solo di memorie riportate) con gol di Giuseppe Spano e di Secchi e 2-1 ad Olbia. Negli anni venti sono molti i contatti fra le squadre ( ben 8 gli incontri di cui parlano le cronache). La loro caratteristica è che, a differenza di oggi, non ci furono mai pareggi. La prima divisione dei punti arriva i fatti 14 febbraio 1943 nel campionato di 1 divisione:1-1 con reti di Savina (Torres) e Picco (Olbia) nel campo Casalini di Olbia per un Torneo che venne interrotto per la guerra; questo è il motivo per cui si contano 55 gare di campionato con una in più in casa dell’Olbia, visto che per un dramma ben più grande di una contesa calcistica si interruppero tutti i “giochi” in sardegna, e non solo.

Dopo gli scontri nelle serie minori i derby n° 39 e 40 si disputano per la prima volta in serie C, nel ’68-69 vince la Torres 1-2 al Nespoli, gol di Morosi e Ventura, pari momentaneo di Selleri; all’Acquedotto finisce invece 1-1 (il terzo fino a quel momento) con rete di Morosi pareggiata dal mancino Pasqua.

In totale 41 vittorie Torres (36 in campionato) l’Olbia ha vinto 31 volte di cui 22 in campionato. A Sassari l’Olbia ha vinto 3 volte, dopo il 3-1 del 1924, ci fu anche il 3-2 con cui i bianchi (risorti dopo due anni di sospensione) vinsero contro la Torres B nella 1 divisione. Nel torneo 1993-94 la leggendaria rete di Comiti all’Acquedotto, di fatto porta all’unica indiscutibile ed ancora mai ripetuta, vittoria dell’Olbia a Sassari. Adesso, con il recupero della prima di campionato, l’Olbia ha un’ennesima occasione per provare a sfatare il quasi perenne tabù dell’acquedotto. Ha tra le sue fila l’erede di Comiti, ma arriviamo a questo derby abbastanza provati e con il morale non proprio a mille. I ragazzi di Ferazzoli vengono invece dalla bellissima e meritata vittoria con la ex capolista Ostia Mare. Vedremo, anzi no, visto che a vedere il derby saranno solo i sassaresi, come alla befana toccherà a loro disertare il Nespoli, perché il calcio di oggi è fatto anche di queste puttanate “ultras/stucchevoli” che ormai impediscono ogni domenica un regolare e piacevole spettacolo agonistico a tutte le persone di ragionevole educazione. Per questo, ed anche per stemperare comunque la tensione competitiva, riportiamo la cronaca da Olbia del derby del 19 aprile 1925: “Ieri nel pomeriggio, ha avuto luogo, nel vasto campo Fausto Noce dell’aviazione, il primo match di campionato tra la locale squadra dell’Unione Sportiva e quella della Torres. L’attesissimo incontro di calcio fu disputato con accanimento, ma assai cavallerescamente da ambe le squadre …Gli ospiti sassaresi, furono accolti entusiasticamente dalla popolazione e serberanno, se pure sconfitti, un caro ricordo di questa simpatica giornata sportiva. La sera al circolo essi fraternizzarono con i giocatori di Terranova: fu offerto un vermouth d’onore, con dolci e la sera ebbe luogo al cinema una serata in onore degli ospiti.

A quando il “terzo tempo” definitivo che ricalchi quell’antico stile, tra due squadre e due storie che onorano entrambe da oltre un secolo il nome e la dignità dello sport sardo?

A dire il vero proprio loro, le “senatrici” storiche del calcio sardo, all’indomani dell’alluvione drammatica del 2013, diedero vita ad un incontro notturno di amicizia e di solidarietà. La gara, manco a dirlo, si disputò in un clima metereologico freddo e pungente, impedendo a molti sassaresi di assistervi, ma i giocatori furono i grado di offrire comunque un buon spettacolo, soprattutto di amicizia e vicinanza. Quella gara amichevole (finì 1-1), è stata la 102esima, l’ultima amichevole finora disputata, e la vogliamo ricordare per quella solidarietà e quella vicinanza umana che debbono ritornare ad essere il sale anche del più acceso agonismo.

Viva l’Olbia, Viva la Torres…. EVVIVA IL DERBY

Tore Zappadu