Olbia-Ostia Mare 2-0
Olbia: VanderWant, Cacciotti, Florin (46’ De Cicco), Steri, Peana, Miceli, Ricciardi (63’ Vispo), Falasca, Formuso (82’ Caboni), Malesa, Doddo; a disp.: Mazzoleni, Tricoli, Brenci, Aloia, Capuano; all. Biagioni
Ostia Mare: Barrago, Succi (46’ Cesaretti), Angeletti, Mastrantonio, Maestrelli (74’ Kikabidze), Piroli, Piro, D’Astolfo, Massella, Ferrari (46’ Vano), Catese; a disp.: Quattrotto, Macellari, De Nicolò; all.: Chiappara.
Arbitro: Cassella di Bra.
Reti: 26’ Florin Negrean , 42’ Falasca (rg)
Note: corner 3-3, Espulso: 80’ Malesa per tentata reazione; amm.: Barrago, Peana, Miceli, Vano e Mastrantonio. Rec.: 2’ e 3’. Spettatori 600 circa.
Bella, Bella, Bella! Tutto anima e cuore, un’Olbia davvero sorprendente rimanda a casa una svogliata, inconcludente e persino presuntuosa Ostia Mare. Ha vinto con merito, nonostante la non irrilevante assenza del suo “TrisScarped’Oro” che ha costretto Biagioni ad inventarsi gioco, partita e incontro. Ed il mister testaccino ha vinto la scommessa, domando una squadra che, sulla carta, aveva non pochi archi e tantissime frecce. Alla fine il risultato è stato deciso dagli episodi: una splendida saetta (alla Mastinu per intenderci) di Florin Negrean, ed una grande cappellata del rientrante Barrago che stende Malesa per il più ineccepibile e stupido rigore. Falasca (che con un monumentale Steri si era messo in groppa la soma di un centrocampo in grande spolvero e in tensione permanente continua) con un rigore in playback chiude i conti, per la gioia di Marino e di un pubblico finalmente degno della cornice che questi ragazzi e questa nuova società hanno mostrato di meritare.
Inutile sottilizzare sulla formazione rabberciata e problematica messa in campo dai bianchi (di necessità virtù) con un Malesa schierato in avanti a far da tappo all’Angeletti in forma di questi tempi, ed un Formuso, pronto a fare a sportellate con tutto il gruppo dei difensori biancoviola, ed uscito stremato nelle gambe e felice nel sorriso, dopo una fatica improba ed una vittoria epica.
È stata una gara combattuta, tutto grinta ed adrelanina, ed i nostri sono stati su di tono muscolarmente e anche nella razionalità. È vero che qualche brivido VdW lo ha corso, ma in un’occasione ci pensa il gigante di Honselerdijk a dire no a Massella, in un’altra il palo alla sinistra della porta a mare per la testa di Pirolo, ed infine San De Cicco Capitolino, con un salvattaggio sulla linea, chiude le speranze degli adrenalinici ostiensi ed apre il Giubileo laico della nuova Olbia di Alessandro Marino da Pescara giunto.
Risultato ampiamente meritato perché l’Olbia ha avuto più corsa, più energia, più grinta, più voglia di farcela: Un braccio coraggioso, rende lunga una spada corta.
È così che, assenti i suoi uomini gol, i loro amici e compagni di maglia, hanno sopperito alle gravi assenze, regalandoci una domenica ….Bella, Bella, Bella!
Domenica nella quale, un angolo di paradiso se l’è meritato anche Luca Caboni, appena atterrato al Costa Smeralda, e subito chiamato a sostituire l’esausto Loris Grottagliero, nella difficile arte di fare reparto da solo. L’ex Correggese, ha davvero fatto la sua parte, ed un pezzo della torta finale spetta anche a lui e, perché no, anche al tirrioso e martellante Luca Vispo chiamato in questo anticipo di festoso Natale a festeggiare i suoi 17 anni compiuti 15 giorni fa.
Ad Majora Ragazzi, Tutti, ora e sempre: Forza Olbia.
Tore Zappadu