Col Perugia abbiamo Trascorsi molto datati, l’ultima volta ad Olbia accadde tre giorni dopo Natale, domenica 28 dicembre 1958. Vincemmo Noi con un gol di Silverio Balzano, uomo simbolo senza uguali della nostra storia centenaria, al 9’ della ripresa. Quella stagione 1958-59 fu di fatto l’ultima di quella IV serie, come allora veniva chiamata la futura Serie D. Al ritorno a Perugia, il 26 aprile del 59, vinsero gli umbri con reti di Pasquale Del Giudice e Luciano Bandoli per loro, mentre Lamberto Pazzi il nostro capocannoniere di quella stagione con 9 reti, dimezzò le distanze nel 2-1 definitivo.
Nella stagione precedente sempre nel girone F di quella IV serie, vinsero sempre loro a Perugia per 2-0 con doppietta di Antonio Binaglia e l’Olbia sconfisse per la prima volta i grifoni con la stessa moneta di un 2-0 con Vincenzo Mignogna (unica rete per lui in quel campionato) ed il solito Balzano protagonisti di quella rivincita.
Quattro incontri in totale, 2 vittorie e 2 sconfitte per parte, 4 reti a favore e 4 subite per entrambe. Prima di allora e dopo, nessun altro confronto diretto, anche perché questa squadra nel suo palmares ha frequentato palcoscenici di grande prestigio (29 stagioni in serie B e 13 in A con la “perla” della stagione 1978-79, in cui conquistarono il secondo posto, concludendo il campionato con il record di imbattibilità, unica squadra senza sconfitte.
Per assaporare il clima di quelle lontane stagioni, vissuto  nella sponda “terranoesa”, ripropongo un mio ricordo dei Kentannos (cliccare): Il Ritorno di Kovacs.
Ma, seppur sporadici e limitati nel tempo, gli intrecci tra i Bianchi e i Biancorossi non sono stati né pochi né di poco rilievo.
A cominciare dai gironi nostri visto che, nell’Olbia dell’era Marino-Swisspro, prima di accasarsi nell’Olbiacalcio il mister Leandro Greco e il direttore sportivo Tomaso Tatti nella stagione 2000-01 con la maglia del Grifone ha calcato i campi della serie A con 6 presenze, oltre 100’ giocati ed un unico gol piuttosto significativo visto che lo mise a segno 4 minuto dopo il suo ingresso, all’87’ contro il Bari che, nella storia calcistica del nostro DS, lo fece esordire nel professionismo sempre in serie A nei 19’ finale di un Bari-Fiorentina dell’aprile 1991.
Leandro Greco nella stagione 2019-20, la penultima come giocatore, dal Cosenza arriva a Perugia timbrando 4 presenze e 326’ complessivi.
Prima di loro, altri nomi e altre carriere si sono incrociate tra le due società.
Nel Perugia, un altro allenatore della nostra storia Roberto Franzon, l’ultimo dell’era Pintus, e richiamato con la dirigenza Putzu/Luciano nella stagione ’83-’84, era stato titolare (24 presenze 4 gol) nel Perugia allenato da Araldo Collesi, un’altra nostra conoscenza.
Come protagonisti del rettangolo di gioco, probabilmente il più lontano nel tempo è l’impiego di Silvano Ramacciotti che prima di giocare con noi nella prima stagione di De Petrillo (25 presenze nel 1970-71) aveva indossato (5 presenze nel 1966) quella del Perugia. Il percorso tra le due maglie lo hanno completato Moreno Morbiducci, Battista Scugugia, Piergiovanni Ruzzittu, Andrea Sussi, Massimo Demartis, tutti atleti che hanno contribuito positivamente alla storia delle sue compagini che si confrontano domenica al Nespoli.
Rivedendo l’album dei ricordi ho scoperto che Riccardo Cazzola, indimenticabile mattatore dell’Olbia ai playoff nella C2 (31 presenze, 3 gol), ed una carriera di grande prestigio anche in serie A con Atalanta e Cesena, fu scoperto ed ingaggiato dai dilettanti del San Zeno di Verona, proprio dal Perugia nel 2003, ma rimase fuori rosa ed inutilizzato ed a gennaio venne ceduto alla Samb.
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Insomma anche il calcio “contiene” tanti inspiegabili misteri.
Simprie.